2024

Luciana Elizondo. – Diego Ortiz

Co’l patire

Trattado de Glosas

L’arte della variazione era una pratica quotidiana tenuta e sviluppata per i musicisti del Rinascimento. S’ improvvisava su brani polifonici come i madrigali e su musiche composte per essere interpretata con strumenti. La “glosa” e l’ornamentazione, insieme al fraseggio ed alla varietà melodica e ritmica, costituivano una realtà comune all’interno della polifonia strumentale del XVI secolo. Di questa pratica troviamo le testimonianze nei trattati d’epoca. Riferimento indispensabile è l’opera del compositore spagnolo Diego Ortiz di Toledano, che ci offre un vasto contributo sia dal punto di vista storico che per il suo valore artistico. Il progetto di registrazione del CD “Trattado de glosas” del compositore spagnolo Diego Ortiz (Roma, 1553), nasce nel 2020 in pieno periodo d’isolamento sociale per poi riuscire a concrettizzarsi nell’estate non appena è stato possibile tornare a fare musica insieme. Il Trattado è composto da due libri: nel primo, oltre ad una spiegazione riguardante «el modo que se ha de tener para glosar», troviamo una lunga esemplificazione di glosas (variazioni ornamentali) su diverse «cadencias» (cadenze in forma melodica), «punctos» (intervalli melodici), e «pasos»(successione di note in gradi congiunti), destinato principalmente ai suonatori di viola da gamba «in concerto», ma utili altresí agli altri strumenti tipici dell’epoca. Nel secondo libro, che è stato interamente registrato, si descrivono i diversi modi di suonare la viola da gamba «discantando» con il clavicembalo o altri strumenti a tasti. Secondo Ortiz, «la primera es fantasia, la segunda sobre canto llano, [y] la tercera sobre compostura». Il termine «recercada» designa, nell’opera di Ortiz, più l’intenzione compositiva, «ricercare» cioè, «cercare di nuovo», che non la forma adottata nel realizzare l’intenzione stessa.

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